di Eleonora & Marino Cortese
Nella tradizione della Chiesa cattolica di rito romano ed ambrosiano, è in uso un particolare copricapo a tesa larga chiamato “cappello romano” o “cappello di Saturno” o “Saturno”. Esso viene indossato dai sacerdoti in abito talare, ma non viene usato nelle liturgie. La sua forma è circolare, dove la calotta è perfettamente semisferica e la tesa larga e piatta; esso ricorda a tutti gli effetti il pianeta Saturno, dalla forma sferica e circondato da anelli circolari. Solitamente questo cappello è di colore viola o nero, colori che la Tradizione attribuisce al pianeta Saturno, ed è ornato con dei fiocchi di colore diverso a seconda del grado del prelato: verdi per i vescovi, rossi per i cardinali (vedi figure).
Il “Saturno” del papa però è di colore rosso, di feltro, con fiocchi d’oro, simboli regali, essendo la più alta carica ecclesiastica. Egli è infatti il “Pater”, il “Pontifex”, il rappresentante di Dio in terra, colui che è in grado di fare da tramite tra Cielo e Terra. Lo stesso rappresenta per gli altri prelati di grado inferiore, con compiti diversi, ma sempre connessi a un piano superiore. Archetipicamente questo cappello racchiude in sé profondi ed antichi significati legati al pianeta Saturno, quali quello del “pater”, ma anche la meditazione, la contemplazione dei misteri, l’ascolto interiore, la saggezza, il distacco dalle cose del mondo, il sacrificarsi per il bene altrui, il silenzio, il lavoro interiore, la sofferenza come via di salvezza, l’elevazione spirituale, la connessione ai diversi piani dell’esistenza.